Filippo Mazzei tra Europa e America negli anni delle Rivoluzioni. Il suo ritiro a Pisa

Mostra di documenti, dipinti, oggetti, immagini 

La mostra su Filippo Mazzei , realizzata dall’Archivio di Stato di Pisa, in occasione del bicentenario della sua morte, intende essere un percorso attraverso le tappe fondamentali della sua vita, nel rispetto e nei limiti della documentazione che ci proviene dall’archivio Mazzei-Maruzzi. L’archivio, dopo un attento lavoro di inventariazione, è stato acquistato alla fine del 2009 dalla famiglia Maruzzi, dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ed è conservato presso l'Archivio di Stato di Pisa. 

Il complesso delle carte Mazzei si presenta con alcune lacune, specie per quanto riguarda il periodo americano. Ciononostante riveste notevole interesse, lì proprio dove ci restituisce un Filippo Mazzei con tratti inediti. Ci riferiamo al periodo pisano che rappresenta una parte cospicua della sua vita , ben 24 anni e fino alla sua morte. 

Questo periodo, rappresenta un vero e proprio ritiro a vita privata del Mazzei, che da una parte evita meticolosamente gli strepiti di una dominante come lui stesso definisce Firenze e , dall’altra, più nulla vuole avere a che fare con il luogo di nascita Poggio a Caiano, per le vicende familiari e di eredità che per lui furono particolarmente penose. 

Non smette, però, Filippo Mazzei, perché troppo connaturato con la sua persona, di essere uno spirito curioso, aperto, poliedrico, attento alle vicende politiche, specialmente quelle internazionali. 

Ed è in questo periodo che il suo interesse per la “sperimentazione”, come precedentemente si era appuntato sulle forme politiche, si applica alle coltivazioni, anche quelle più strane e rare. Nell'orto della sua casa in via della Carriola in Pisa, Filippo sperimenta coltivazioni di fichi, susine, albicocche, uva di Smirne, fragole, ortaggi vari. Alcuni di questi semi e piante li invia anche all’amico Thomas Jefferson, via mare, perché possa piantarli in quella che considera la sua patria adottiva, la Virginia. 

Questa mostra intende, soffermandosi particolarmente sul periodo pisano, restituirci anche alcuni aspetti, poco noti, della sua amicizia con T. Jefferson, negli ultimi anni di vita del Mazzei.

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