La Toscana napoleonica
Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo avviò nell’aprile 2007 un progetto per estendere, diffondere e aumentare la conoscenza del patrimonio culturale -archeologico, architettonico, museale- di siti preferibilmente non coperti da altre forme di comunicazione. Le attività furono finanziate dal Ministero e affidate alla Società MP Mirabilia. L’individuazione dei siti culturali della Toscana è avvenuta attraverso la collaborazione tra la Direzione Regionale (ora Segretariato regionale) e le Soprintendenze delle province di Lucca e Massa Carrara, di Pisa e Livorno, la Soprintendenza Archeologia della Toscana e la ex Soprintendenza Speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Firenze, i cui funzionari curarono la redazione scientifica dei testi.
Sono stati individuati e realizzati due itinerari nell'ambito del Progetto di Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale.
L'itinerario “La Toscana napoleonica” tocca i luoghi legati alla famiglia Bonaparte, come la città di Lucca, sede del Principato di Lucca e Piombino di Elisa Bonaparte e Felice Baciocchi dal 1805 al 1814, e l’Isola d’Elba, segnata dalla presenza di Napoleone in esilio: dal maggio 1814 al febbraio 1815 l’Imperatore, con la stessa meticolosità con la quale aveva riorganizzato la Francia e l’Europa, predispose il suo piccolo Stato, affrontando ogni aspetto del vivere elbano.
I luoghi di interesse sono situati nei Comuni di Lucca (Museo Nazionale di Palazzo Mansi, via Galli Tassi n.43), Bagni di Lucca (Villa Reale di Marlia), Carrara (Accademia di Belle Arti), Massa (Piazza Aranci), Marciana (Santuario della Madonna del Monte), Rio Marina (Casa di Pons de Hérault), Piombino (Località Montioni) e Firenze (Palazzo Pitti, Galleria d’Arte Moderna sale 2 e 3, piazza Pitti n.1).
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