Una nuova sezione museale. La Chimera ad Arezzo: una realtà … olografica

La Chimera torna virtualmente ad Arezzo in una nuova sezione del museo interamente dedicata alla sua storia e al suo mito.

Sabato 3 marzo alle 15, Stefano Casciu, Direttore del Polo museale della Toscana e Maria Gatto, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Arezzo inaugurano la nuova sezione dedicata alla Chimera di Arezzo, opera in bronzo degli inizi del IV secolo a.C., rinvenuta ad Arezzo e subito trasferita a Firenze,  a cui gli Aretini attribuiscono un forte valore identitario e di cui da generazioni reclamano il ritorno.

Il progetto "La Chimera ad Arezzo: una realtà … olografica" vuole restituire alla città e ai suoi visitatori da un lato l'opera, riprodotta per la prima volta attraverso un ologramma tratto dall'originale esposto al Museo Archeologico Nazionale di Firenze, dall'altro la conoscenza delle tante storie e dei tanti valori legati alla Chimera di Arezzo, che possono costituire per la comunità locale il patrimonio più prezioso, benché “immateriale”.

La nuova sezione propone al pubblico due percorsi integrati e complementari:

- quello tecnologico e innovativo, con il video olografico realizzato a partire dalle oltre 1400 fotografie scattate al bronzo originale, che mostra i vari interventi di restauro dalla scoperta a oggi e con prototipi di riproduzioni materiche tratti dalla prima scansione completa della statua; 

- quello storico e antiquario,  con l’esposizione della statua in gesso, modellata a mano dallo scultore Primo Aglietti per realizzare le Chimere in bronzo che nel secolo scorso furono collocate sulle fontane dei giardini di fronte alla Stazione ferroviaria.

Promosso dal Rotary Club Arezzo in collaborazione con la Fondazione Arte&Co.Scienza, il progetto è stato sostenuto dallo stesso Rotary, dalla Fondazione e da aziende private per le riprese e la realizzazione del video e del sistema di proiezione olografico e ha visto molte collaborazioni, come quella dell’ITIS “Galileo Galilei”.

La curatela scientifica, la progettazione e i costi dell'allestimento della sezione museale sono stati sostenuti dal Polo Museale della Toscana nell'ambito del progetto “Interventi di miglioramento della comunicazione nei Musei” promosso e finanziato dalla Direzione Generale Musei del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

Museo Archeologico Nazionale “Gaio Cilnio Mecenate” e Anfiteatro romano

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